Ultima data italiana prima del nuovo tour americano di Chiara Civello che ad aprile si esibirà negli Stati Uniti (New York, Washington e Boston) e in Brasile (Rio e San Paolo). La Civello al Bravo, accompagnandosi con chitarra e piano, spazierà su tutto il suo repertorio, riservando molte sorprese e qualche chicca.
Il quotidiano "La Repubblica" l’ha recentemente definita "la mosca bianca": perfino nel suo paese d’origine, dove in tredici anni di carriera sono usciti sei album di successo, Chiara Civello rimane un’outsider. Né pop, né jazz, lontanissima dalle classificazioni asettiche della musica leggera e avidamente aperta sul mondo. La sua voce soave, la sua latinità particolare e il suo percorso fuori dal coro hanno sedotto Marc Collin, l’inventore dei francesi Nouvelle Vague, che ha visto in lei la figura portante della nouvelle vague italiana. L’ha perciò inserita in Kwaidan, la sua etichetta di pop alternativo, e ha prodotto il disco "Eclipse", offrendole in questo modo quel french touch che ancora mancava al suo pregevole percorso.
La Civello vanta anche dall'altra parte dell'Atlantico una serie di collaborazioni di prestigio, da Burt Bacharach a Esperanza Spalding o Al Jarreau, da Chico Buarque a Gilberto Gil.