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CORRADO RUSTICI
chitarra
PETER VETTESE
tastiera
PETE RILEY
batteria
Il genio non troppo segreto del pop italiano e internazionale, da Zucchero a Ligabue ad Aretha Franklin, un expat di successo che da Napoli è finito a Los Angeles. Chitarrista, autore, produttore dal tocco magico, Rustici è un controllatissimo avventuriero delle dodici note e delle sei corde, uno sperimentatore lucido e consapevole. E di successo. Cresciuto nella musicalmente sempre feconda Napoli, si è fatto le ossa come chitarrista con il progressive allora trionfante (si era negli anni 70) e come niente si è trasferito a Londra. Poi negli Stati Uniti. Sulla difficilissima piazza americana Rustici entra nell'a-team di turnisti che produce il grande pop anni 80 i cui nomi si possono trovare in centinaia di dischi: da Aretha Franklin a George Michael, da Whitney Houston a Herbie Hancock. E infine il ritorno in Italia, con Zucchero, che a fine anni '80 si reinventa in una originale veste R&B. Con l'album "Rispetto", e poi con "Oro, incenso e birra". Il regista di questi lavori è, nemmeno a dirlo, Rustici, in veste di produttore e chitarrista. Subito dopo diventa l'artefice del successo di Elisa, e poi ancora di quello dei Negramaro. Il mainstream pop italiano comincia a rivolgersi sempre di più a lui, fino a "Ferro e Cartone" di Francesco Renga, "Secondo tempo" e "Arrivederci mostro" di Ligabue e tanti altri successi.
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